L’origine del colore nelle fiamme

Mi presento: mi chiamo Elettrone e sono una particella carica.

Abito in un palazzo, soprannominato Residenza Sodio. Ha tanti piani. Ci abito insieme ad altri miei simili.

Gli appartamenti più elevati sono solitamente vuoti: soprattutto se siamo tranquilli, noi abitanti tendiamo a starcene nei piani bassi. È più comodo. Non sempre abbiamo abbastanza energia per salire a quelli più alti. In uno stesso appartamento viviamo in coppia (etero per principio, pena l’esclusione dal palazzo), ma su uno stesso piano ci sono diverse abitazioni. Anzi, salendo verso l’alto, il numero di abitazioni per piano cresce progressivamente. Ma, ahimè, di solito non andiamo fin lassù perché è faticoso fare tutte quelle scale!

Il bello arriva quando accade un evento che ci infiamma. Allora qualcuno di noi che sta già ai piani alti, comincia a migrare di qualche piano più in su, ma quando ci arriva scopre immancabilmente di aver dimenticato qualcosa d’importante a casa sua e deve ritornarci subito. Correndo giù per le scale impreca contro la sua memoria e allora succede qualcosa di meraviglioso: il palazzo sprigiona una luce gialla. Un flash, due, tre quattro… mille… un miliardo di gialli. Ogni abitante sembra impazzito e continua a correre su e giù per i piani, finché ha energia. Si può dire che questo sia il nostro lavoro: spruzzare luce per colorare il mondo.

Ci sono anche palazzi diversi dal nostro, ma molto simili come forma e hanno un numero diverso di abitanti. Per esempio il palazzo Potassio si colora di lilla e il palazzo Rame di verde. Abbiamo anche il palazzetto del Calcio rivestito con mattoni rossi. Poi c’è anche qualcuno un po’ Stronzio che per la vergogna, quando viene scoperto, diventa rosso.

Ma quando scendono le tenebre andiamo tutti a letto nei nostri appartamenti. Il buio ricopre i nostri palazzi e l’infuocato colore è solo un ricordo. 

1 Comment

  1. Bello. Sempre piacevole e… Così capisco anch’io. 😊

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